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Pieno di novit\u00e0 dal panel del network americano FOX al Television Critics Association<\/em>, tra cancellazioni, novit\u00e0 e conferme: del rinnovo di Bones<\/strong><\/em><\/a> abbiamo gi\u00e0 parlato, scoprite con noi dopo il salto cosa aspettarci per l’anno prossimo dalla rete grazie alle anticipazioni del presidente Kevin Reilly.
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\nPartiamo dalle serie gi\u00e0 note, Kevin Reilly<\/strong> spiega che il blocco comedy<\/strong> del marted\u00ec – Raising Hope<\/a>, Ben and Kate<\/a>, New Girl <\/a><\/strong><\/em>e<\/strong> The Mindy Project<\/strong> <\/em><\/a>– ha deluso le aspettative della rete, ma che personalmente crede in questi show e che il network continuer\u00e0 a trasmetterli, anche se questo significa che The Goodwin Games<\/strong><\/em><\/a> \u2014 il cui ordine di episodi \u00e8 stato ridotto da 13 a 7<\/a> \u2014 potrebbe andare in onda addirittura quest’estate<\/strong>.<\/p>\n

Se pensassi che Goodwin Games potesse energizzare il blocco comedy lo trasmetterei prima, ma penso che sia un buono show che per\u00f2 non porter\u00e0 grandi miglioramenti sul fronte ascolti.<\/em><\/p><\/blockquote>\n

Del rinnovo di Bones<\/em><\/strong><\/a> abbiamo gi\u00e0 parlato, Reilly ha aggiunto che lo show \u00e8 ancora ottimo e che non \u00e8 detto che la nona stagione sia l’ultima; per quanto riguarda Glee<\/strong><\/em><\/a>, invece, il presidente loda la solidit\u00e0<\/strong> della trama e il concept che vede alcuni protagonisti a New York – storyline che ha incorporato l’idea dello spinoff<\/strong>, che non ci sar\u00e0 – e non prevede chiusure immediate:<\/p>\n

Entrambe le trame sono molto dinamiche, vorrei fossimo stati in grado di trasmetterlo molto di pi\u00f9 quest’inverno; ora dovremmo trattare per avere una quinta stagione – e oltre.<\/em><\/p><\/blockquote>\n

Autocritica per quanto riguarda The Mob Doctor<\/em><\/strong><\/a> – il peggior titolo<\/strong> della storia, secondo Reilly – e grande attesa per The Following<\/strong><\/em><\/a>: interpellato a proposito dei recenti massacri<\/strong> negli Stati Uniti, il presidente di FOX ha spiegato che in giro ci sono anche show pi\u00f9 violenti<\/strong> e che comunque \u00e8 questo che piace al pubblico:<\/p>\n

The Following, comunque, aderisce in pieno agli standard per la messa in onda sui canali broadcast.<\/em><\/p><\/blockquote>\n

Reilly non si \u00e8 detto spaventato dalla concorrenza di The Walking Dead<\/strong> <\/em><\/a>– che peraltro compr\u00f2 da Darabont quando lavorava alla NBC, salvo poi lasciarlo perdere:<\/p>\n

FOX era come una tv via cavo prima che le cable diventassero ci\u00f2 che sono oggi, anche se penso che The Walking Dead sarebbe stato meno ‘intenso’ e meno interessante per i telespettatori se fosse andato in onda su NBC.<\/em><\/p><\/blockquote>\n

Per quanto riguarda i nuovi progetti, FOX non ha intenzione di lasciar andare il genere sci-fi<\/strong>\u00a0e dopo i fiaschi di Dollhouse<\/strong><\/em><\/a> e Firefly<\/strong><\/em><\/a> (anche per colpe del network, va detto) e dopo la chiusura di Fringe<\/strong><\/em><\/a> il 18 gennaio (a\u00a0proposito della quale l’executive si \u00e8 detto contento della conclusione che non far\u00e0 sorgere rimpianti nei fan)\u00a0Reilly ha spiegato che la rete ancora ricorda il grande successo di X Files<\/strong><\/em>, e che nel 2014 tenter\u00e0 di bissare il successo con Wayward Pines<\/strong><\/em>, una serie basata su un libro di Blake Crouch, sceneggiata da Chad Hodge e prodotta dal regista M. Night Shyamalan<\/strong>, che ricorda molto Twin Peaks<\/strong><\/em>, avendo per protagonista un agente dei servizi segreti, tale Ethan Burke<\/strong>, che arriva in una piccola citt\u00e0 dell’Idaho – quella che d\u00e0 il titolo alla serie – per risolvere un mistero; ben presto il nostro scoprir\u00e0 che non tutto nella cittadina \u00e8 cos\u00ec idilliaco come sembra, e che i misteri che scopre potrebbero addirittura portarlo alla morte<\/strong>.<\/p>\n

Spazio anche al genere storico con Blood Brothers<\/strong><\/em>, descritta come la vera storia della classe di West Point<\/strong> del 1861, periodo in cui, a causa della rivolta degli Stati schiavisti<\/strong> del Sud, migliori amici e fratelli di sangue si ritrovarono avversari durante la guerra di secessione<\/strong> americana, fermo restando che mai nessuno perse l’affetto e la stima che provavano gli uni per gli altri, arrivando a veri e propri atti di gentilezza l’uno dei confronti dell’altro nel corso di un conflitto che cambi\u00f2 per sempre la vita di molti e che non solo ridefin\u00ec l’America, ma ha echi ancora oggi.<\/p>\n

Entrambe le serie, secondo Reilly, saranno delle miniserie evento da dieci-dodici episodi, con cui catturare<\/strong> delle star del grande schermo che vogliono dedicarsi alla televisione ma non impegnarsi per cinque anni, anche se non sono esclusi rinnovi<\/strong> – sempre per stagioni mini – qualora gli ascolti dovessero essere brillanti; ufficialmente morto, infine, il reboot di In Living Color<\/strong><\/em>, la comedy degli anni ’90 creata da Keenen e Damon Wayans.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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