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Fin dall’uscita di Made in Jersey<\/strong><\/em> i produttori della serie sapevano che avrebbero dovuto affrontare inevitabilmente lo stereotipo<\/strong> che accompagna il New Jersey e i suoi cittadini e che reality show come Jersey Shore<\/em> non avrebbero certo aiutato da questo punto di vista. Uno degli executive producer, Dana Calvo<\/strong>, ha spiegato che il loro primo obiettivo era proprio quello di sdoganare il pensiero comune<\/strong> su questo tipo di show.<\/p>\n

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Insieme a Kevin Falls sono rimasti molto impressionati dalle dinamiche famigliari del film The Fighter e infatti uno dei principali protagonisti di Made in Jersey<\/em>, interpretato da Janet Montgomery<\/strong>, \u00e8 una ragazza che appartiene alla classe operaia e che deve vedersela con le colleghe<\/strong> sofisticate di uno studio di avvocati<\/strong> di New York.<\/p>\n

L’altro obiettivo era quello di non ricreare una caricatura<\/strong> di questo mondo gi\u00e0 abbastanza semplificato e spesso abbruttito ingiustamente: cos\u00ec rimaneva la sfida di raccontare ci\u00f2 che succede all’interno di uno studio legale<\/strong> senza cadere nei soliti clich\u00e9<\/strong>.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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