La grande rivalità tra fratelli che ha dato vita a due colossi mondiali dell’abbigliamento sportivo, Adidas e Puma, ambientata nella medesima piccola città tedesca negli anni ’40, sta per diventare una serie TV. I produttori hanno intenzione di approfondire al meglio gli archivi privati delle famiglie coinvolte per raccontare questa affascinante vicenda.
Come nasce la rivalità tra Adidas e Puma
A sostenere il progetto è la società di produzione hollywoodiana No Fat Ego, che gode dell’appoggio diretto della famiglia dietro l’impero Adidas, fondato da Adolf “Adi” Dassler. Al centro del racconto televisivo vi è una delle faide fraterne più intriganti nella storia del capitalismo: quella tra Adi e suo fratello Rudolf (“Rudi”). Questa profonda e duratura inimicizia culminò nella creazione dei due marchi iconici e strenuamente concorrenti che conosciamo oggi. Inizialmente, i fratelli gestivano congiuntamente l’impresa di famiglia specializzata in calzature sportive.
Tuttavia, le tensioni e i disaccordi sorti durante il periodo tumultuoso della Seconda Guerra Mondiale portarono a una rottura insanabile. L’ostilità tra Adi e Rudi nel dopoguerra fu così intensa da dividere letteralmente la loro città natale, Herzogenaurach, una separazione che, in una certa misura, si percepisce ancora oggi. Alla regia del progetto è stato chiamato Mark Williams, figura celebre soprattutto come creatore della popolare serie Netflix “Ozark”.
Williams sta attualmente dedicando tempo prezioso all’analisi di filmati amatoriali e altri cimeli storici appartenenti alla famiglia Dassler, cercando materiale autentico per plasmare la narrazione della serie. Uno degli aspetti più delicati che la serie dovrà affrontare sarà la rappresentazione del ruolo dei fratelli durante il conflitto mondiale, un tema particolarmente sensibile data la reputazione e la visibilità delle attuali multinazionali multimiliardarie.
È noto che sia Adi che Rudi aderirono al Partito Nazista negli anni ’30, una mossa che era sorprendentemente comune per molti esponenti dell’élite imprenditoriale tedesca di quel tempo. Rudolf si unì all’esercito e fu poi arrestato dalle forze alleate dopo la guerra, mentre Adolf rimase a Herzogenaurach, cercando di mantenere in attività l’azienda. La fabbrica stessa fu temporaneamente requisita e convertita per la produzione di munizioni durante il conflitto.
Niels Juul, capo di No Fat Ego e produttore di recenti lavori di Martin Scorsese, ha rivelato che il suo interesse per il progetto è scaturito in parte dalla scoperta del supporto iniziale dato da Adidas a Jesse Owens, il leggendario atleta afroamericano. Owens utilizzò le innovative scarpe chiodate di Adidas durante le Olimpiadi di Berlino del 1936, un evento che Adolf Hitler intendeva strumentalizzare per promuovere la presunta superiorità ariana, e in cui Owens divenne invece un simbolo di eccellenza sportiva e di resilienza. Non ci resta che attendere qualche informazione in più sul progetto.