La seconda stagione di The Walking Dead ha calato il sipario Domenica con un paio di morti, una rivelazione che ha cambiato le dinamiche del gioco, un nuovo personaggio e la conferma della terza stagione. TvLine ha intervistato in esclusiva l’executive producer Robert Kirkman.
Patricia e Jimmy sono morti. E’ perché erano quelli che si potevano eliminare con più facilità?
No, non si tratta di questo. Ogni morte ha la sua importanza e conseguenze per tutti, soprattutto per Hershel che dopo la fattoria ha perso anche loro.
Ma ucciderete tutti?
La maggior parte ed è per questo che non ho voluto creare l’attaccamanento al personaggio.
Parliamo di Rick e del suo discorso.
Si. Rick ha appena ucciso il suo amico, sua mogli lo disprezza e invece di convivere con la cosa si è rivolto agli altri e ha detto – Siamo spaventati. Cosa facciamo? – E’ il leader, ma è pronto a vedere se qualcun’altro è ingrado di farlo meglio di lui.
Il disprezzo di Lori per Rick dopo che ha ucciso Rick è stato abbastanza fuorviante. Non c’era una situazione completamente opposta fino a qualche episodio fa?
E’ odio indirizzato a se stessa. Penso che si senta in parte responsabile della morte di Shane e che soffra perché era un amico di famiglia.
L’arrivo di Michonne è stato incredibile.
Si e abbiamo tenuto il mistero del suo arrivo e presto capiremo la sua relazione con Andrea.
E’ molto simile al suo personaggio del fumetto, ma questo è quelo che abbiamo voluto fare con tutti per cui anche per Michonne ci sono grandi aspettative.
L’episodio si è concluso con la certezza che la terza stagione sarà ambientata in prigione.
Quello che amo del passaggio dalla seconda alla terza stagione è che è opposta a quella che c’è stata tra la prima e la seconda perché c’erano molti punti oscuri. Invece ora sappiamo che ci sarà un’altra stagione, abbiamo visto Michonne, la prigione e sappiamo che il Governatore è stato scelto. I fan hanno delle indicazioni ben precise, ma sarà la migliore stagione di sempre. Non vedo l’ora che la gente possa guardarla.