The Adolescence ha sbalordito il mondo dello streaming, emergendo silenziosamente eppure con una forza d’impatto tale da scalare le classifiche e diventare una delle serie più viste di sempre. Il suo successo è tanto più sorprendente se si considera che non è stato alimentato da campagne pubblicitarie massicce o da un cast di star internazionali.

Alcune considerazioni a margine su The Adolescence
La sua risonanza è stata tale che il titolo è stato persino adottato come strumento didattico nelle scuole secondarie del Regno Unito, utilizzato per affrontare e condannare la mascolinità tossica e misogina, una piaga sociale sempre più attuale. Creata da Jack Thorne e Stephen Graham e diretta da Philip Barantin, la serie è esplosa senza alcuna forzatura, conquistando un posto d’onore tra i contenuti più visti su Netflix a livello mondiale. In molti ne invocano già una seconda stagione, desiderosi di approfondire ulteriormente le tematiche affrontate.
Con appena quattro episodi, una trama di rara intensità e una recitazione che colpisce al cuore, The Adolescence ha saputo trasformare un piccolo prodotto televisivo in un colosso mediatico. Budget da piccola produzione, ma grande impatto emotivo, questa la forza di The Adolescence che ha dimostrato come a volte non sia necessario spendere milioni ed avere star all’interno del cast per avere un successo di portata mondiale.
In poche settimane, The Adolescence è diventata la seconda serie televisiva in lingua inglese più vista di sempre sulla piattaforma. Dal suo debutto il 13 marzo, ha macinato visualizzazioni fino a raggiungere l’impressionante cifra di 141,2 milioni di streaming. Diretta con estrema precisione e interpretata da un cast ridotto ma di eccezionale talento, la miniserie ruota attorno alla figura di Jamie Miller, un adolescente fragile e combattuto, interpretato dal giovane e promettente Owen Cooper. Al suo fianco, nel ruolo del padre Eddie, spicca un grandissimo Stephen Graham.
La sinergia tra i due attori coinvolge l’intero assetto narrativo con una naturalezza che ha affascinato sia gli spettatori che la critica. La serie affronta a viso aperto temi complessi come il bullismo, la violenza di genere e la salute mentale, evitando sempre di cadere nella retorica o nel sensazionalismo. Nonostante il suo successo planetario, è molto probabile che The Adolescence rimarrà una miniserie autoconclusiva.
Gli autori hanno infatti più volte ribadito di aver concepito il progetto come una storia unica, senza un continuo. Tuttavia, Stephen Graham ha lasciato aperto uno spiraglio per il futuro, infatti si è dichiarato favorevole a un eventuale ritorno della serie in forma antologica. Nuovi personaggi e nuovi contesti, ma con lo stesso sguardo profondo sulla realtà adolescenziale.