Kurt Sutter creatore ed executive del crime-drama Sons of Anarchy, all’indomani del finale della terza stagione rilascia un’intervista a E!online commentando la serie appena conclusa e anticipando qualcosa sulla quarta stagione già confermata dalla rete.
Si inizia promuovendo a pieni voti la terza stagione che Sutter ammette di amare nella sua totalità:
La regia, la recitazione, la scrittura tutto è stato grandioso…
Sutter non rinnega nulla della terza stagione pensa che gli sforzi siano stati ben ripagati da un insieme che ha funzionato alla grande, anche se comprende che non tutto possa piacere a tutti.
Andare in Irlanda quest’anno è stata una cosa che avrei voluto sempre fare…
Sutter racconta l’importanza della trasferta irlandese per approfondire alcuni personaggi e dinamiche, vedi John Teller e aprire a nuovi personaggi come Kellan (James Cosmo) e Jimmy O (Tito Welliver), inoltre ha amato anche tutto ciò che riguarda l’IRA, anche se comprende il tot di rischio che uno si assume uscendo fuori dagli schemi.
Kellan Ashby è uno di quei personaggi che amo scrivere, vive di sfumature e grigi o lo ami o lo odi…
L’executive racconta quanto stimolante sia stato lavorare su un personaggio come quello di James Cosmo, il suo agire al di fuori della legalità contro le leggi della chiesa che lui stesso ha giurato di rispettare quando è diventato un prete.
Non ho ancora deciso se inizieremo con loro in prigione in procinto di uscire o se potremo iniziare con loro già fuori di prigione…
A proposito della quarta stagione Sutter non sa ancora esattamente come organizzare l’incipit, ma è certo che ci sarà un corposo lasso di tempo tra il finale della terza stagione e l’esordio della quarta, di certo non farà passare metà stagione in una prigione, non si sta mica girando Oz.
Tra gli attori che rivedremo nella nuova serie senza dubbio ci sarà Dayton Callie (Wayne Unser), mentre per Zoe Boyle (Trinity) ci sarà senza dubbio una rentrée, ma non è sicuro sarà nella quarta stagione, ma Sutter considera il personaggio troppo divertente per non pensare ad un suo ritorno.
