Private Practice 4: Charlotte verrà stuprata da un suo paziente

di Redazione 4

Ecco a voi le ultime novità della quarta stagione di Private Practice: oggi ci occupiamo di KaDee Strickland, la quale interpreta Charlotte nella serie. Grazie anche alla collaborazione con il produttore esecutivo, ovvero Shonda Rhimes, abbiamo potuto capire quali saranno i risvolti nei prossimi episodi.

Charlotte, infatti, verrà aggredita e rapita stuprata da un suo paziente. La Strickland ha dichiarato ai microfoni di Entertainment Weekly:

Per me è stata un’esperienza fondamentale interpretare lo stesso personaggio per quattro anni consecutivi: in questo modo impari a entrare perfettamente nelle sue vesti.

Per non parlare della serie ricaduta che può avere sul pubblico a casa, visto che a qualcuno, purtroppo, potrebbe anche essere successo. L’attrice ha descritto il rapimento come un gesto molto rapido e violento, molto brutale per certi versi e focalizzato sulla parte finale dell’aggressione (avvenuta completamente in ospedale).

La Rhimes ha voluto differenziare la scena dello stupro in questo modo: l’ha arricchito di particolari che potrebbero perdersi ad una prima (e distratta) visione, ha collaborato con una rete di volontari che si occupa di questi casi nella vita reale e da ultimo, ci ha messo tutto il cuore e la passione possibili.

Se volete saperne di più sull’episodio del 28 ottobre, vi basti sapere che coinvolgerà anche altri personaggi di Private Practice 4, come la stessa Rhimes ha affermato:

Nell’episodio successivo vedremo gli effetti dello stupro: ho voluto mostrare come i rapporti tra le persone cambiano dopo eventi così sconvolgenti, soprattutto nella vita di una donna.

Commenti (4)

  1. Non vorrei sembrare la maestrina della situazione ma la parola inglese “rape” in italiano significa “stupro” e non “rapimento”.

    Quindi la Dott.ssa Charlotte King (interpretata da Kadee Strickland), semmai, viene aggredita e violentata da un paziente.
    Infine, la RAINN sarebbe la “Rape, Abuse & Incest National Network” ovvero un’associazione di volontari che si occupano di donne che hanno, ahimè, subito questo tipo di violenza.

    Fossi in voi, la prossima volta, prima cercherei di capire di cosa si sta parlando e poi posterei un articolo, per evitare figure barbine come questa che, sinceramente, oltre a fare un po’ pena, poteva essere benissimo evitata.

  2. @ Giulia:
    Poteva essere evitata. Ahimé non lo è stata. Correggiamo, ci cospargiamo il capo di cenere, e puniremo la nostra Melania che con un lapsus ha trasformato l’intero senso dell’articolo! Brutta e cattiva Melania! Te la faremo pagare cara!

  3. @ Giulia:
    Ammetto l’errore e chiedo scusa per l’interpretazione sbagliata del termine che ha stravolto l’intero significato dell’articolo. Visto che un errore può capitare a tutti, apprezzo la puntualizzazione da parte dei lettori attenti.

  4. Siete tutti perdonati….tutti sbagliano 🙂

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