Sons Of Anarchy 6, intervista a Charlie Hunnam e Kurt Sutter

Kurt Sutter Charlie Hunnam

La sesta stagione di Sons of Anarchy debutterà il 10 settembre su FX, l’attesa è grande per sapere quali saranno le mosse di Jax Teller (Charlie Hunnam) per evitare la dissoluzione della SAMCRO, proviamo a mitigarla con un’intervista – via Collider – a Charlie Hunnam e a Kurt Sutter; seguono, ovviamente, spoiler.

Partiamo dalla vendita della pistola – venduta dalla SAMCRO – usata per la sparatoria nella scuola, di questo si parlerà nella premiere e Sutter spiega di aver voluto fare questa “controversa storyline” da ameno tre anni, l’autore si dice conscio delle polemiche ma sente che la storia è organica a quanto raccontato:

Abbiamo un padre che tenta di capire come crescere suo figlio ed evitare la violenza che accade, continueremo a parlarne; quanto accadrà nella premiere sarà il catalizzatore per il terzo atto di questa operetta morale che stiamo facendo.

Penso che Jax si chieda – e questo è il dilemma che è alla base dello show – posso essere a capo di un’organizzazione criminale ed essere un marito amorevole, un padre presente? In questa sesta stagione risponderemo sì o no alla domanda.

A proposito della graphic novel, Sutter invece spiega che se ne sta occupando la Boom, e che il progetto servirà a tenere vivo lo show fuori dalla televisione e in attesa del prequel; oltre al fumetto si parla anche di un gioco:

Si tratterà di creare storie parallele che non toccheranno la mitologia dello show, ma che parleranno di personaggi (soprattutto secondari) visti nello show; Sutter aggiunge di avere una vaga idea di quali saranno le storie per la settima stagione, ma di non aver programmato nulla e che se gli serviranno più episodi – o episodi più lunghi – non ci saranno problemi nel trovare l’accordo con la rete.

Hunnam ha invece parlato del come sia interpretare Jax, un personaggio tormentato:

E’ un sogno che diventa realtà, Sons of Anarchy è arrivato in un periodo un po’ ‘stanco’ della mia carriera, volevo fare qualcosa di buono ma non mi assumevano; poi mi è arrivato il copione di Kurt e mi ha stupito, vengo da un’area del Paese dove certe complessità sono una cosa reale, ad esempio mio padre ha preso molti rischi e pagato le conseguenze e anche per questo sentivo di potermi relazionare con il personaggio.

Photo Credit | Getty Images

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